La mozzarella di bufala campana Dop non avrà più una produzione a carattere solo stagionale. Grazie alla destagionalizzazione dei parti delle bufale, l’oro bianco d’ora in poi si potrà produrre in maniera costante da marzo fino a ottobre. Lo ha fatto sapere il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana, presentando i risultati del monitoraggio certificato dal Dipartimento Qualità Agroalimentare (Dqa), che ha interessato 1.371 allevamenti nelle province di Caserta, Salerno, Napoli, Benevento, Latina, Frosinone, Roma, Foggia e Isernia (dati aggiornati al 31 dicembre 2015). Come spiegato dal direttore tecnico dell’ente certificatore, Michele Blasi, il raggiungimento di questo obiettivo è stato possibile “grazie alla programmazione della riproduzione dei capi su cui si è lavorato negli ultimi anni”.
Il superamento del limite della stagionalità è un’ottima notizia per il futuro dell’oro bianco, destinato a far crescere la propria produzione e di conseguenza la propria diffusione sulle tavole di tutto il mondo. Ma come funziona l’ingranaggio che porta la mozzarella di bufala nei nostri piatti? La produzione di latte bufalino è destinata alla preparazione della mozzarella di bufala campana Dop d’estate, mentre le eccedenze dell’inverno – periodo in cui fisiologicamente si registra una flessione dei consumi – vengono destinate ai semilavorati della denominazione o declassati.
Il neo direttore del Consorzio di Tutela, Pier Maria Saccani ha precisato che al momento non è in discussione alcun via libera al congelamento del latte. Poi ha aggiunto: “Vogliamo piuttosto intervenire, visto il forte interesse manifestato nei canali Ho.re.ca. (Hotellerie–Restaurant–Café, ndr), pizzerie gourmet e da grandi chef, su una valorizzazione dell’offerta, magari differenziata per area di produzione, e sulla pianificazione della produzione, di concerto col Ministero delle Politiche agricole”. Secondo i dati 2015 del Consorzio di Tutela, gli allevamenti inseriti nel sistema della mozzarella di bufala campana Dop contano ben 345mila capi bufalini. In tutta Italia, secondo il Dqa, gli allevamenti bufalini sono 2mila, di cui oltre l’80 per cento rientra proprio nell’area della mozzarella Dop ed è iscritto al Piano dei Controlli.
Insomma, la trasformazione della mozzarella di bufala in una “quattro stagioni” è un’occasione da non perdere, per rendere il nostro oro bianco ancor più prezioso e accrescere il suo successo nazionale e internazionale.