Il futuro della filiera della Mozzarella di Bufala Campana è a rischio a causa della mancanza di controlli ed a peggiorare la situazione sono le logiche di mercato spregiudicate. Questo deriva dal momento favorevole che l’oro bianco sta vivendo che porta a puntare più alla quantità che alla qualità del prodotto. A denunciarlo è stata la Cia Campania, la Confederazione italiana Agricoltori, che per fronteggiare la situazione ha promosso l’istituzione di un tavolo di filiera. L’obiettivo è quello di fare aggregazione tra tutti gli attori del comparto, stabilire il prezzo del latte e garantire il rispetto del disciplinare Dop che vedrà seduti fianco a fianco allevatori e trasformatori, Regione, Mipaaf (che già si è detto disponibile) e altre organizzazioni di categoria. La decisione è emersa durante una tavola rotonda che si è svolta il 29 luglio scorso, all’interno della sala del Consiglio Comunale di Castelvolturno. Il mercato della Mozzarella di Bufala è diviso in due, da una parte ci sono pochi grandi caseifici con un forte potere contrattuale che speculano sul prezzo del latte, facendo cartello tra di loro, ritirando il latte ad un prezzo più basso. Questi riescono ad imporre un prezzo più basso al pubblico mettendo in difficoltà tutti gli altri caseifici che non riescono a concorrere costringendoli a diminuire le produzione ed in molti casi ad uscire dalla Dop, spostare la produzione a mozzarella “non dop” e mista (vaccino/bufala). La criticità maggiore a scapito della qualità è il prezzo del latte che oggi viene pagato meno del 45% del prezzo reale (in alcuni casi raggiunge addirittura il 65%), ma anche la mancanza di controlli e il rispetto del Disciplinare e ciò comporta una forte concorrenza sul prezzo di vendita al pubblico del prodotto finale.
In questo momento storico la soluzione ideale, afferma Guido Coppola Presidente Cia Caserta, sarebbe la costituzione di una OP (organizzazione di produttori), con potere di contrattazione collettiva, applicazione dell’ art 62 nei rapporti commerciali e valorizzazione del prodotto. Occorre infatti correre ai ripari altrimenti come afferma il Presidente regionale di Cia Campania e Vicepresidente nazionale Alessandro Mastrocinque, questa situazione di speculazione porterà alla distruzione del comparto bufalino campano.